Cambia l’Isee: ecco come si calcolerà

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Revisori contiDa quest’anno cambierà nuovamente il modo di calcolare l’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), o riccometro, lo strumento usato ormai ovunque per stabilire quali cittadini e famiglie hanno diritto a sconti, detrazioni, esenzioni sulle varie prestazioni offerte dagli enti pubblici. Lo scopo è di consentire alle Amministrazioni di disporre di uno strumento più preciso.

Prima di spiegare quali sono le novità è utile capire quali siano gli strumenti usati dal Fisco per combattere l’evasione fiscale e in che modo l’Isee è uno di questi strumenti. Qui di seguito, sono spiegate brevemente le caratteristiche delle tre “armi anti-evasione” attive in Italia: lo Spesometro, il Redditometro e il Riccometro.

Lo Spesometro ha lo scopo di controllare i pagamenti che superano una certa soglia. Tutti i soggetti con partita Iva (imprese, professionisti, esercizi commerciali) sono obbligati a comunicare via internet, all’Agenzia delle Entrate, qualsiasi incasso di importo pari o superiore a 3.000 euro (al netto dell’Iva) che viene fatturato. Per le operazioni senza obbligo di emissione della fattura (generalmente giustificate da scontrino o ricevuta fiscale) il limite è di 3.600 euro (Iva compresa): tale tetto massimo è valido anche per le operazioni effettuate all’estero con carte di credito, di debito e prepagate. In questo caso sono gli stessi gestori del pagamento elettronico a fornire all’agenzia delle Entrate tutti i dettagli sui movimenti effettuati.

Il Redditometro (o “accertamento sintetico di tipo induttivo”) è lo strumento attraverso il quale il Fisco può stimare il reddito presunto di un contribuente, sulla base delle spese che quest’ultimo ha effettuato, grazie a una serie di indici fissati a priori, e successivamente convocarlo, per chiedergli di giustificare lo scostamento tra spese effettuate e reddito dichiarato.

Il termine Riccometro si usa per designare l’Isee. È uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie, al fine di determinare chi ha effettivamente diritto a prestazioni sociali agevolate, esenzioni e agevolazioni tariffarie in vari ambiti. Oltre al reddito complessivo della famiglia, tiene conto anche di altri elementi, come le proprietà mobiliari e immobiliari e i depositi bancari.

Ecco quali saranno i principali cambiamenti, una volta che il nuovo Isee entrerà a regime.

Casa di proprietà: dal valore dell’abitazione di proprietà viene sottratto un terzo e l’eventuale debito residuo del mutuo, ma non c’è la possibilità alternativa di detrarre 51.545 euro. La casa nel complesso varrà di più, perché i valori Imu sono superiori del 60 per cento rispetto a quelli dell’Ici. Non si calcola nell’Ise una casa se il suo valore è fino a 52.500 euro, più 2.500 euro per ogni figlio.

Casa in affitto: se il contratto d’affitto è regolarmente registrato, la spesa pagata ogni mese può essere detratta per un valore superiore: passa da 5.164,6 a 7 mila euro. La detrazione aumenta di 500 euro per ogni figlio convivente dal terzo in poi.

Redditi: entrano nel calcolo tutte le entrate della famiglia. Non più solo i redditi Irpef e quelli da attività finanziarie, ma anche gli affitti da cedolare, i redditi tassati all’estero, gli assegni percepiti per il mantenimento dei figli, i trattamenti assistenziali, le indennità e tutti gli altri redditi soggetti a imposta sostitutiva.

Detrazioni: i lavoratori dipendenti e i pensionati hanno diritto a una detrazione del 20 per cento sul reddito, i primi con un tetto massimo di 3 mila euro, i secondi di mille euro. Tutti possono inoltre sottrarre l’assegno versato al coniuge per il mantenimento dei figli e le spese mediche (fino a 5 mila euro). I disabili possono ulteriormente dedurre, con lo stesso tetto, le spese mediche e per l’assistenza, spese per l’acquisto di cani guida per i ciechi e spese per i servizi d’interpretariato per i non udenti.

Depositi e conti: non vale più semplicemente la consistenza dei conti correnti al 31 dicembre dell’anno precedente. Se rispetto a tale valore la media annua è superiore, è quest’ultima che viene considerata, salvo che siano stati fatti investimenti significativi.

Per richiedere il calcolo dell’Isee è necessario recarsi presso i CAF, Centro di Assistenza Fiscale, che acquistano la Dichiarazione sostitutiva unica e trasmetteranno GRATUITAMENTE tutta la documentazione in via telematica alla sede centrale dell’Inps, verranno calcolati gli indicatori Ise e Isee della persona che ne ha fatto richiesta elaborando e consegnando al cittadino l’attestato Isee utile per richiedere le agevolazioni.

Il Direttore – Mariano Amico

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