Acli: “Servizio civile, ora tocca al Governo aprirlo agli stranieri”

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Roma, 7 ottobre 2014 – La Presidenza Nazionale delle Acli, riunita a Roma, esprime la soddisfazione dell’Associazione per la sentenza delle Sezioni unite civili della Corte di Cassazione che ha dichiarato legittima l’aspirazione dei cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia a fare domanda e prestare il Servizio Civile.

La loro esclusione rappresenta una violazione della nostra Costituzione, e in particolare degli articoli 2 e 3. Alfredo Cucciniello, Responsabile Acli per il Servizio Civile, ha affermato: “la legge attualmente in vigore preclude allo straniero il pieno sviluppo della persona e l’integrazione nella comunità di accoglienza, impedendogli di fatto di contribuire alla realizzazione di progetti di utilità sociale e di esprimere una vocazione solidaristica che caratterizza le esperienze del Servizio Civile Nazionale, in una moderna concezione, non armata e nonviolenta, della difesa della Patria. Attendiamo pertanto un coerente intervento del Governo per la modifica della legislazione vigente, anche al fine di scongiurare ricorsi che toglierebbero operatività alla programmazione del SCN.”

Per Antonio Russo, Responsabile Immigrazione Acli: “è auspicabile che dopo questo inequivocabile giudizio si apra per i giovani stranieri la possibilità di accesso, al pari dei loro coetanei italiani, a quei percorsi di servizio al bene delle comunità e del Paese. La sentenza della Cassazione conferma il bisogno di molti giovani, italiani di fatto ma non di diritto, di non sentirsi discriminati e di sentirsi pienamente parte di un’Italia che si apre alla ricchezza delle diversità.

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