Le Acli Piemonte sul 70° anniversario della liberazione
Le ACLI Regionali del Piemonte, nel ribadire l’adesione e la partecipazione dell’associazione alle celebrazioni del 70° anniversario della liberazione dal nazifascismo, vogliono ribadire il proprio impegno per tenere viva la memoria e i valori della Resistenza che sono alla base della nostra Costituzione e del Paese che vogliamo. Con l’editoriale pubblicato su ACLILine il Presidente Regionale Massimo Tarasco ha voluto proporre una riflessione sull’attualità del 25 Aprile:
“Dopo 70 anni il 25 Aprile – scrive il Presidente Tarasco – è ancora qui a ricordarci una fase cruciale della nostra storia e, con essa, i fondamenti della nostra società: libertà, solidarietà, partecipazione, giustizia sociale. La Liberazione dal nazifascismo è stata soprattutto un progetto di società che ha dato vita alla Costituzione, alle nostre Istituzioni e, più in là ancora, all’Europa. Farne memoria, celebrare il giorno della Liberazione e farlo con solennità e partecipazione non è semplicemente una ricorrenza, ma l’occasione per guardare in faccia quel “progetto di società” che da 70 anni cerchiamo di costruire. Un progetto di società che, appunto, non possiamo dare per acquisito. Prendersi cura di quei fondamenti oggi, nella concretezza della nostra realtà sociale e della crisi infinita che ci colpisce, significa anche fare una verifica seria di ciò che siamo oggi e riconoscere che i valori del 25 Aprile, in parte, sono ancora obiettivi da conquistare. Il problema principale sta ancora in questo Stato (che siamo anche noi…), che non riesce a diventare veramente antifascista, che non sente la memoria come un valore da coltivare e non si pronuncia chiaramente di fronte ai fenomeni sempre più gravi di xenofobia e razzismo. Bisogna soprattutto superare quel muro di indifferenza e disimpegno che caratterizza tanta parte degli italiani, che sta purtroppo caratterizzando il nostro Paese e creando alibi e giustificazioni alla peggiore politica italiana. Leaderismo, arroganza, semplificazione, demagogia, populismi non sono quella idea di democrazia per la quale i nostri padri hanno lottato e sulla quale si è costruita l’Italia. Non sono modernità, ma involuzione e per questo occorre essere molto attenti e vigili, con un sano “filtro critico” su ciò che accade.”
Una prospettiva di impegno non solo interna ma anche internazionale: “…E anche oltre l’Europa, – continua il Presidente Tarasco – perché i valori del 25 Aprile, siano universali e possano essere uno spazio di emancipazione e di futuro per molti popoli. Non per esportare civiltà, ma per proporre valori di libertà e pace, contro i tanti nuovi fascismi (Isis, nazionalismi russo o cinese…) e contro le logiche solo finanziarie, rimettendo al centro delle scelte la Politica! Siamo di fronte a fenomeni che sembravano inimmaginabili, in un’Europa che ha vissuto gli orrori della dittatura, della persecuzione dei “diversi”, della barbarie più disumana. Tutto questo non è bastato – conclude il Presidente Tarasco – a renderci immuni contro il pericolo di ritorni al passato, anche se in forme diverse. Allora la fedeltà alla democrazia, una delle tre Fedeltà Acliste che da 70 anni continuiamo a perseguire, oggi come ieri, deve radicarsi proprio sui valori della Resistenza laddove il nostro compito è ancora provare a essere testimoni credibili nel nostro agire : il 25 aprile come Fedeltà alla Democrazia!”
Torino, 23 Aprile 2015