Cosa è la disuguaglianza e come combatterla: i temi discussi all’incontro di studi delle Acli 2015 in una sintesi video. Si è parlato di povertà disuguaglianze e democrazia al 48° incontro nazionale di studi delle Acli che si è svolto, nel teatro Petrarca ad Arezzo, dal 17 al 19 settembre 2015 sul tema “Giustizia e pace si baceranno”.
Ad aprire i lavori il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ricordato che dalla riduzione delle disuguaglianze dipende il destino della società. “L’uguaglianza però – ha detto Roberto Rossini, responsabile dell’ufficio Studi delle Acli, – richiede di trattare in modo diverso le situazioni diverse”. “In Italia tra il 2007 e il 2014 – ha spiegato l’economista Giovanni Vecchi – l’aumento della povertà è il più alto di sempre”.
Quanto è accettabile però la disuguaglianza? Se lo è chiesto Maurizio Franzini, docente di Politica economica “Alcuni – ha detto– la considerano utile per far emergere il merito”.
“Ma in Italia – ha spiegato il gesuita padre Francesco Occhetta – il merito e la possibilità di studiare sono legati al contesto familiare perché i figli della classe dirigente si laureano nel 40% dei casi mentre i figli di operai solo nel 10%”.
Allora – ha detto il sociologo Tommaso Vitale – il problema è quello di fornire sostegno alle famiglie e orientamento scolastico per ridurre le disuguaglianze.
La famiglia – ha aggiunto Santino Scirè, vicepresidente nazionale delle Acli – va messa la centro di un sistema di rilancio del Paese perché è un protagonista della scena pubblica.
“Giustizia e pace si baceranno” non è una promessa ma una visione. Se non vediamo le cose non le realizzeremo” ha concluso la giornata suor Giovanna Cheli.
Al termine della giornata le riflessioni sono continuate con lo spettacolo teatrale “In disparte” di Acli arte e spettacolo sulla disuguaglianza, l’immigrazione, l’autismo e il carcere.
Il 18 settembre i lavori sono ripresi con la riflessione del vescovo di Arezzo, monsignor Riccardo Fontana che ha invitato i circoli Acli a “fare formazione per dare speranza alla gente”.
Dopo di lui l’intervento di Cristina Freguja dirigente dell’Istat, che ha parlato della crisi economica: “Sono riprese migrazioni interne dal sud al nord, abbiamo 900mila occupati in meno e oltre 2 milioni di poveri assoluti in più”.
Anche la situazione internazionale è grave. “Nel 2014 – ha spiegato Francesco Petrelli, dirigente Oxfam – l’1% della popolazione mondiale controllava il 48% della ricchezza e la disuguaglianza minaccia pace e sicurezza”.
Sul tema del merito è intervenuto anche il sociologo Franco Cassano “Il merito – ha detto – non funziona se c’è chi parte con 100 metri di vantaggio. Il principio chiave è uguaglianza delle opportunità che non vuol dire uguaglianza dei punti di arrivo”.
Secondo Francesco Marsico, vicedirettore della Caritas italiana “La comunità può aiutare a ridurre le disuguaglianze, prima di tutto con il contrasto all’abbandono scolastico”.
Sullo stesso tema Giorgio Sbrissa direttore dell’Enaip Veneto ha portato la sua esperienza: “L’Enaip Veneto ha un tasso d’abbandono scolastico più basso della media del nord Europa perché c’è una comunità che accoglie”.
Per Alessandro Azzi, presidente delle Banche di credito cooperativo “la lotta alla disuguaglianza si fonda su cura della fiducia e del rapporto col territorio”.
“Ma fare impresa vivendola come una comunità non è facile – ha spiegato Umberto Costamagna, fondatore gruppo Call&Call Telecomunicazioni – perché le banche non considerano la qualità della gestione”.
Anche per Rita Visini, assessore alle politiche sociali e sport della Regione Lazio, “Una comunità che accoglie è una comunità giusta”.
A chiusura di giornata l’intervento della storica dell’arte Cinzia Zanetti che ha ricordato come l’arte si sia occupata spesso del rapporto tra democrazia povertà e giustizia.
Tema del terzo e ultimo giorno cosa può fare la politica per contrastare la povertà.
Ha introdotto i lavori padre Elio Dalla Zuanna accompagnatore spirituale delle Acli. “La pace – ha detto il sacerdote – non la costruisce l’ingegneria giuridica ma un cuore convertito che guarda a Dio e al fratello”.
Dopo di lui l’intervento di Pietro Pisarra che ha ricordato che “Le ingiustizie generano la disuguaglianza. Tra ingiustizia e guerra non c’è legame di causa-effetto. Ma sicuramente una correlazione”.
Tra i politici Andrea Olivero, viceministro all’agricoltura, ha portato un saluto soffermandosi sul salmo 85 da cui è tratto il titolo del convegno.
Poi Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro, ha evidenziato che “le scelte che faremo come Europa di fronte a ciò che sta accadendo nel mondo sono determinanti”.
Ma Europa qual è il tuo rigore? Si è chiesto Stefano Tassinari, vicepresidente delle Acli che ha aggiunto “Europa ci obblighi al fiscal compact ma non al social compact come invece noi Acli chiediamo da tempo”.
“L’Europa – ha detto poi Marco Tarquinio, direttore di Avvenire – è un continente in cui “c’è spazio”. Il declino demografico richiama altri popoli”. Ma come governare i flussi dei migranti?
Per David Sassoli, vicepresidente del parlamento europeo, va prima risolto il nodo della Libia. Per Antonio Tajani, vicepresidente vicario del parlamento europeo, invece il problema è in Turchia ma “O l’Europa saprà affrontare questo momento di difficoltà o è destinata al declino” ha concluso Tajani.
All’incontro di studi, il ministro Maria Elena Boschi ha lodato le Acli per la loro capacità di cogliere i cambiamenti nella società e nell’economia e per le loro proposte alla politica. Il ministro Boschi ha poi detto che per il governo, la priorità nella lotta alla povertà sono “gli oltre 700mila minori in povertà assoluta”.
Al termine dell’incontro Gianni Bottalico ha ribadito l’impegno delle Acli contro la povertà e contro le speculazioni finanziarie, ha detto che l’associazione con i suoi circoli e strutture è pronta ad accogliere i migranti e ha lanciato proposte perché l’economia riparta. Tra queste incentivi alle imprese che decidono di tornare a produrre in Italia. Al termine della sua relazione, Bottalico ha invitato l’associazione a “stare alle periferie e alle frontiere” per essere d’aiuto nelle situazioni critiche.
Fonte: www.acli.it