Come rientrare in Italia con neonato a seguito?
Cosa succede quando una donna vive e lavora in Italia con permesso di soggiorno a tempo illimitato ma partorisce nel suo paese di origine, poniamo ad esempio il Perù? Quali sono i passi da fare per portare la figlia o il figlio in Italia con lei?
L’importante è che la permanenza in Perù, o comunque al di fuori dell’Unione Europea sia stata inferiore ai 12 mesi consecutivi, altrimenti è bene sapere che la signora incorre nel rischio che il suo titolo di soggiorno sia revocato e le venga impedito l’ingresso in Italia.
Un’altra cosa importante da tenere presente in questi casi è che il padre – nel solo caso in cui abbia riconosciuto il minore – qualora non viaggi con la signora dovrà rilasciare l’autorizzazione all’espatrio affinché il minore possa viaggiare con la madre. Il passo successivo da compiere è quello di richiedere alle autorità del Perù il rilascio di un passaporto biometrico per il minore.
Perché il minore possa soggiornare in Italia, è opportuno verificare che la signora possieda un reddito pari o superiore a 8.737,36 euro e il consenso del titolare dell’alloggio dove il minore effettivamente dimorerà in Italia. In base all’articolo 29 comma 4 del TU (Testo Unico) è consentito l’ingresso al seguito dei familiari di titolari di permesso di soggiorno UE di lungo periodo, secondo la procedura stabilita dall’art. 6, comma 3 del DPR 394/99.
Di norma, la procedura prevede che si faccia richiesta di nulla osta all’ingresso al seguito per cui è competente la Prefettura di residenza in Italia. La domanda può essere inoltrata telematicamente tramite il sito dello Sportello Unico Immigrazione del Ministero dell’Interno utilizzando il Modello T, ma la presentazione della documentazione in Prefettura deve avvenire tramite delega a presentare l’istanza a favore di cittadino italiano o straniero regolarmente soggiornante in Italia. La delega suddetta si effettua nel paese di origine e deve essere tradotta e legalizzata dalla rappresentanza diplomatica italiana. Ottenuto infine il nulla osta e successivo visto, dopo l’ingresso in Italia è necessario recarsi in Prefettura entro 8 giorni per la compilazione del modulo di richiesta del permesso di soggiorno per motivi familiari.
La procedura sopra esposta vale per molti paesi non UE però per quanto riguarda il Perù dallo scorso 15 marzo 2016 i cittadini peruviani sono esentati dalla necessità di richiedere il visto turistico per l’ingresso nell’area Schengen. Nella prassi avviene che i cittadini provenienti dai Paesi in cui vige l’esenzione del visto per l’area Schengen facciano ingresso in Italia con il solo passaporto e successivamente provvedano a fare richiesta di “coesione familiare” presso la Questura competente.
In entrambi i casi è necessario corredare la richiesta, e pertanto predisporre da subito, la documentazione relativa al minore, ovvero il certificato di nascita con indicazione della completa generalità dei genitori tradotto e legalizzato presso il Consolato italiano del Paese dove è nato, in questo caso del Perù.
Il Direttore – Mariano Amico