Ieri sera (mercoledì 24 maggio) la trasmissione “Striscia la Notizia” ha mandato in onda un servizio sulle richieste di contributo ai cittadini che si rivolgono ai Patronati. Anche il Patronato ACLI è stato citato per aver chiesto 24 euro per una pratica di maternità e per aver rilasciato una regolare fattura del contributo incassato. Una richiesta legittima, un comportamento impeccabile che, invece, sono stati presentati come anomali.
La richiesta dell’operatrice del Patronato si basa su una convezione firmata con il Ministero del Lavoro in base alla quale, così come previsto dall’articolo 10 della legge 152/2001, il Patronato ACLI rinuncia a una quota parte del finanziamento pubblico a fronte di un contributo per la prestazione erogata secondo la tabella Fornero
Il Patronato ACLI ha iniziato a richiedere un contributo per alcune prestazioni dal 1 marzo 2017. Nei giorni immediatamente precedenti, era partita una campagna informativa nella quale venivano spiegate, in modo chiaro e trasparente, sia le ragioni dell’adesione alla convenzione sia la lista dei servizi (sette, per l’esattezza) per i quali era previsto un piccolo contributo. L’indennità per maternità è in questo elenco. Resta, inoltre, confermata l’erogazione di servizi di pubblica utilità a titolo gratuito.
Per gli osservatori esterni, il mondo dei Patronati è senza ombra di dubbio complicato e difficile da capire. La normativa che lo regolamenta è sconosciuta e di difficile comprensione. Ci stupiamo, però, quando personaggi che per il loro passato dovrebbero conoscere la materia, quando vengono interpellati mostrano il contrario. Facendo, così, passare messaggi sbagliati.
Per chi volesse approfondire l’argomento, cliccando su Convenzione stipulata con il Ministero del lavoro è possibile leggerla e, qui di seguito, rivedere la puntata di ieri sera del tg satirico.
Fonte: www.acli.it