Rossini “Una legge per forza”
Comunicato stampa – Senato, via libera al Rosatellum bis – Rossini: “Una legge per forza”
“Ancora una volta – dichiara Roberto Rossini, presidente nazionale delle ACLI, in merito al Rosatellum – l’approvazione della nuova legge elettorale diventa una sorta di prova di forza. La nuova legge elettorale è stata approvata da una maggioranza eterogenea e contestata da un fronte altrettanto eterogeneo. Ci si augura che essa garantisca quella omogeneità di maggioranza politica tra Camera e Senato che è stata più volte auspicata e richiesta con forza dalle più alte istituzioni. Questa legge potrebbe favorire la costituzione di alleanze, con la possibilità della riscoperta dei programmi nella loro funzione coesiva, ma non riesce a garantire la governabilità.
Il fatto – aggiunge Rossini – che essa sia stata approvata a ridosso della competizione elettorale rende tuttavia più complessa la costruzione di alleanze forti. Se il disegno dei collegi e le modalità di raccolta del consenso cambiano di frequente, allora si rischia di cambiare anche la qualità della rappresentanza. Certamente – continua Rossini – si riscopre la centralità degli organi di partito, che diventano decisivi nella scelta dei candidati, che ci si augura siano proposti attraverso le elezioni primarie.
“Una legge così pensata rischia di ridimensionare il ruolo della donna in politica – ha commentato Agnese Ranghelli, responsabile del Coordinamento donne delle ACLI –. Un partito potrebbe candidare il 100% degli uomini in una regione e tutte le donne in un’altra, con il rischio che nessuna di esse possa essere eletta”.
“La norma – conclude Ranghelli – è studiata apposta per eludere e non garantire l’effettiva rappresentanza delle quote rosa, anche perché il Rosatellum non prevede l’ordine di rappresentanza alternata tra uomini e donne.”
Insomma – riprende Rossini – una legge elettorale era auspicata con forza per dare razionalità ad un sistema di fatto non voluto, residuale. Ma le condizioni politiche attuali sembrano non produrre altro che una legge forzata, che si dovrà cambiare per adeguarla a un disegno istituzionale più complessivo e più coerente con le aspettative del territorio”.
ACLI – Comunicazione e Ufficio Stampa – Vincenzo Mulè