La Certificazione Unica (CU) è il documento che i datori di lavoro, sostituti d’imposta, enti pensionistici e committenti di lavoro autonomo devono obbligatoriamente consegnare al lavoratore e al pensionato entro 31 marzo (quest’anno la scadenza è posticipata al 3 aprile 2018) per la certificazione dei redditi percepiti nel corso del 2017. La CU serve a certificare i redditi dei lavoratori dipendenti e assimilati, dei pensionati e dei lavoratori autonomi, compresi anche coloro i quali hanno percepito redditi sotto forma di indennità Inps come disoccupati, cassa integrati e mobilità. La trasmissione telematica della CU dei compensi dei lavoratori autonomi, non interessati dal Modello 730 precompilato, potrà essere corrisposta, senza l’aggravio di sanzioni, entro la scadenza prevista per il Modello 770/2017 ovvero il prossimo 31 ottobre.
La Certificazione Unica deve essere consegnata o in forma cartacea o via mail (ma ci si deve assicurare che il lavoratore possa ricevere la mail e stampare la certificazione), l’importante è la consegna. La Certificazione Unica cartacea è composta di due pagine: nella prima sono riportati tutti i dati anagrafici di chi ha percepito il reddito (lavoratore), oltre alla firma da parte del datore di lavoro; nella seconda devono essere indicati i dati fiscali riguardanti i redditi erogati e le detrazioni effettuate, distinte per tipologia.
Importante: qualora il lavoratore si accorga che i dati riportati nella CU non sono corretti deve darne tempestiva comunicazione al datore di lavoro/committente che ha emesso il documento al fine di poter comunicare la correzione all’Agenzia delle Entrate. Allo stesso modo il lavoratore dipendete deve segnalare all’Agenzia delle Entrate l’eventuale scorrettezza del datore di lavoro inadempiente, soprattutto in caso di mancata consegna della CU nei tempi e con le modalità previste. In qualsiasi momento dell’anno, in caso di cessazione del rapporto di lavoro la CU deve essere consegnata al lavoratore entro 12 giorni dalla richiesta. La Certificazione Unica 2018 contiene:
- i dati anagrafici del datore di lavoro e del lavoratore;
- i dati fiscali relativi ai redditi di lavoro dipendente, assimilati;
- i dati previdenziali e assistenziali;
- la scheda per la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’IRPEF;
- l’ammontare delle ritenute IRPEF trattenute in busta paga;
- l’entità delle detrazioni fiscali per lavoro dipendente o per familiari a carico di cui ha usufruito il lavoratore;
- i dati relativi al TFR.
Il lavoratore che non riceve la Certificazione Unica nei termini prestabiliti può sollecitare la consegna della stessa al datore di lavoro attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno, qualora il datore di lavoro persista nell’inadempienza è necessario presentare apposita segnalazione all’Agenzia delle Entrate
In caso di omissione o di trasmissione tardiva della CU, ovvero di trasmissione di una CU errata al lavoratore, è prevista l’irrogazione di una sanzione pari a 100 euro per ciascuna Certificazione, entro il limite massimo di 50.000 euro per ciascun datore di lavoro. La sanzione non viene irrogata nel caso in cui la CU errata venga corretta e nuovamente trasmessa entro 5 giorni. Nel caso in cui la correzione sia effettuata nel termine di 60 giorni, la sanzione sarà ridotta a 1/3 con il limite massimo di 20.000 euro per ciascun datore di lavoro. Nel caso di mancata consegna della Certificazione Unica entro il 3 aprile 2018 la sanzione va da 10 a 25,00 euro per ciascun modello.
Violazione | Sanzione |
CU omessa, tardiva o errata | 100 euro per ciascun lavoratore |
CU trasmessa entro il 3 aprile e poi corretta entro 5 giorni | Nessuna sanzione |
CU trasmessa entro il 3 aprile e poi ritrasmessa entro 60 giorni | 33,33 euro per ciascun lavoratore |
Il Direttore – Mariano Amico