Quali sono le malattie professionali muscolo-scheletriche?
In Italia oltre il 60 percento delle malattie professionali denunciate è rappresentato dalle patologie muscolo scheletriche, ovvero quelle malattie dovute a sovraccarico biomeccanico da utilizzo della forza, esecuzione di movimenti ripetuti, mantenimento di posizioni costrette, tempi di recupero insufficienti etc. In sostanza si parla di malattie che colpiscono gli arti superiori, quelli inferiori e la colonna vertebrale, con particolare riferimento al tessuto connettivo presente in tali distretti, malattie che colpiscono direttamente l’apparato locomotore, ovvero gli organi di movimento quali articolazioni (artropatie), muscoli (miopatie), tendini (tendinopatie), nervi periferici (neuropatie), etc.
Le malattie osteoarticolari sono numerose e dovute a molteplici cause (lavorative ed extra-lavorative), tanto che vengono definite multifattoriali; per il riconoscimento delle stesse come professionali da parte dell’INAIL è sufficiente dimostrare all’Istituto che l’attività lavorativa abbia semplicemente aggravato la situazione patologica esistente, senza quindi esserne la causa esclusiva.
Tra le malattie professionali più comuni sono comprese anche la compressione delle radici nervose (spondiloartrosi, ernie discali) e l’intrappolamento di nervi periferici (sindrome del tunnel carpale alle mani, nervo ulnare al gomito, etc.).
Le malattie professionali, quindi anche quelle osteoarticolari, si suddividono in due gradi categorie: “tabellate” e “non tabellate”. Nel 2008, con Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, sono state introdotte le patologie “tabellate” che comprendono 17 malattie professionali. Di seguito le categorie delle patologie interessate:
- Malattie causate da vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano braccio;
- Malattia “ernia discale lombare” causata da vibrazioni meccaniche trasmesse al corpo intero e/o da movimentazione manuale dei carichi;
- Malattie da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore;
- Malattie da sovraccarico biomeccanico del ginocchio.
La differenza sostanziale tra malattie professionali “tabellate” e “non tabellate” sta nel fatto che per le prime il nesso di derivazione causale dell’attività lavorativa è presunto per legge (e pertanto non deve essere dimostrato), mentre per le seconde l’onere della prova ricade sul lavoratore. Malgrado ciò, l’approccio nella trattazione delle due categorie di malattie è pressoché similare, anche se per le patologie “non tabellate” occorre una maggiore accortezza e supporto dal punto di vista medico.
È bene ricordare che, trattandosi di patologie multifattoriali e quindi causate o concausate da un insieme di fattori, è necessario produrre all’INAIL una descrizione dell’attività lavorativa affinché l’Istituto possa individuare la propria competenza. Per fare ciò nell’anamnesi è fondamentale evidenziare le lavorazioni pericolose segnalando il rischio diretto a cui è stato sottoposto il lavoratore. Presso gli uffici del Patronato ACLI della provincia di Alessandria i nostri operatori potranno aiutarti ad analizzare la documentazione e capire se la tua è una malattia muscolo-scheletretrica da sottoporre all’INAIL quale malattia professionale.
Il Direttore – Mariano amico