Chi ha chiesto la pensione con “Quota 100”, o chi sta valutando di farlo, deve sapere cosa succede nel caso si presenti un’occasione di lavoro dipendente o autonomo perché la nuova occupazione è incompatibile con il pagamento della pensione “Quota 100”.
Se chi percepisce la pensione con “Quota 100” tornasse a lavorare, vedrebbe sospesa temporaneamente l’erogazione della misura previdenziale: per legge tale incumulabilità perdura fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia. Si parla di “sospensione” non di revoca della pensione anticipata: pertanto, in presenza di attività lavorativa discontinua, la situazione può cambiare di anno in anno, a seconda se si è lavorato oppure no.
L’incumulabilità non prevede eccezioni né per il reddito e né per la tipologia di attività lavorativa esercitata, salvo per attività di lavoro autonomo “occasionale”, con un reddito prodotto inferiore ai 5.000 euro annui. Per lavoratore autonomo occasionale si intende “colui il quale si obbliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o servizio, con lavoro prevalentemente proprio, senza vincolo di subordinazione e senza coordinamento del committente; e che l’esercizio dell’attività deve essere del tutto occasionale, senza i requisiti dell’abitualità e professionalità” (art. 2222 Cod. Civ.).
Il titolare della pensione deve comunicare obbligatoriamente all’Inps l’inizio di qualsivoglia attività lavorativa e, per quella occasionale, dichiarare anche il reddito presunto che ne potrebbe derivare.
Per tutte le valutazioni personalizzate le operatrici del Patronato ACLI della provincia di Alessandria sono a disposizione,basta chiamare il numero unico 0131.25.10.91 e fissare un appuntamento.ti aspettiamo!
Servizio Comunicazione Patronato ACLI Alessandria – Anna Serafini