Lavoro domestico: si può assumere?

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In questo periodo sono aumentate le difficoltà quotidiane della rete familiare, dove le occupazioni prima ricoperte dal caregiver oggi richiedono il supporto di un collaboratore che possa sostituirli o coadiuvarli nella cura di persone anziane o con disabilità, che hanno la necessità di essere assistite presso il proprio domicilio. Molti si chiedono se, in tempo di Covid-19, è possibile assumere un collaboratore familiare? La risposta è si perché il lavoro domestico non rientra tra le categorie sospese dal DPCM. Il lavoro però dovrà essere svolto con assoluto rispetto delle norme previste sul distanziamento sociale – quando e dove possibile – e sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

La paga minima contrattualmente stabilita e l’orario settimanale variano in base all’esperienza e alle mansioni che un collaboratore domestico è chiamato a svolgere. Per i contratti a ore non esiste un minimo orario da rispettare, mentre nei contratti in regime di convivenza i limiti orari variano in ragione del livello da ricoprire. A seconda delle mansioni svolte e del grado di specializzazione, colf (si occupano degli spazi dell’abitazione familiare) e badanti (prestano supporto all’assistito e si occupano della pulizia dei locali in cui vive) possono essere inquadrate in quattro livelli e a ciascuno corrispondono due parametri: normale e super (quando si parla di mansioni rivolte alla cura della persona).

Vediamo nel dettaglio i livelli:

  • A e AS: sono i collaboratori familiari sprovvisti di esperienza professionale. Nel livello A ritroviamo colf, addetti alle pulizie, aiuto cucina etc. mentre nel livello AS incontriamo baby-sitter e addetti alla compagnia;
  • B e BS: sono i collaboratori familiari che in possesso della necessaria esperienza, svolgono con specifica competenza le proprie mansioni ma soltanto a livello esecutivo. Nel livello B possono essere inquadrati collaboratori generici polifunzionali, camerieri, giardinieri etc. mentre nel livello BS gli assistenti a persone autosufficienti;
  • C e CS: sono i collaboratori familiari che possiedono conoscenze di base sia teoriche che tecniche e operano con totale autonomia e responsabilità. Nel livello C troviamo i cuochi e nel livello CS gli assistenti alle persone non autosufficienti;
  • D e DS: sono i collaboratori familiari in possesso dei requisiti professionali e svolgono mansioni che richiedono responsabilità, autonomia decisionale o coordinamento. Sono inquadrati nel livello D maggiordomi, governanti o capo cuochi etc. mentre nel livello DS troviamo badanti appositamente formati che assistono persone non autosufficienti.

Per le paghe minime contrattualmente previste per ogni livello collegarsi alla pagina Lavoro domestico aggiornati i minimi contrattuali 2020 

Per poter registrare e predisporre un contratto di lavoro domestico, il datore di lavoro e il lavoratore devono presentare i seguenti documenti: carta di identità e codice fiscale. Se una o entrambe le parti non sono comunitarie, è necessario il titolo di soggiorno, il passaporto o carta di identità e il codice fiscale.

Lo sportello Mondo Colf del Patronato ACLI della provincia di Alessandria è a tua disposizione pertrovare la soluzione migliore. Chiama il numero unico provinciale 0131.25.10.91 per fissare un appuntamento o scrivi a mondocolf.alessandria@patronato.acli.it

Il Direttore – Mariano Amico

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