Dipendenti pubblici e Trattamento di Fine Servizio

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È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto che consente l’erogazione del prestito sul TFS/TFR(Trattamento Fine Servizio/Trattamento Fine Rapporto lavoro) fino a 45.000 euro per i dipendenti della Pubblica Amministrazione. La normativa attuale prevede che l’indennità di fine servizio per i dipendenti pubblici venga dilazionata nel tempo in base alle cause di cessazione del rapporto di lavoro e alla tipologia di pensione alla quale si accede. Per coloro i quali cessano il servizio per:

  • inabilità, invalidità o decesso: l’indennità viene liquidata in 3 mesi e 15 giorni dopo la cessazione;
  • limiti di età o di servizio o scadenza del contratto a termine: viene liquidata 1 anno e 3 mesi dopo;
  • dimissioni o licenziamento non per limiti di età o servizio: 2 anni e 3 mesi dopo.

Una volta individuato il termine di dilazionamento il pagamento viene erogato in un’unica soluzione per importi fino a 50.000 euro; in due importi annuali (il primo in base alla data di differimento e il secondo dopo 12 mesi) se l’importo è compreso tra i 50.000 e i 100.000 euro; in tre importi annuali se l’importo supera i 100.000 euro. Non sempre però il dilazionamento segue le regole qui sopra riportate. Infatti i dipendenti pubblici che decidono di accedere alla pensione avvalendosi della Quota 100, della pensione in regime di cumulo o della pensione per i lavoratori precoci, dovranno attendere non la cessazione del servizio ma la data in cui il lavoratore avrebbe maturato il diritto alla pensione con i requisiti ordinari per il pensionamento anticipato o di vecchiaia, previsti dalla Riforma Fornero. È da questa data che viene poi calcolato il differimento del pagamento del TFS/TFR. Solo nel caso di pensionamento anticipato con il regime del cumulo dei contributi il differimento verrà calcolato al raggiungimento del diritto alla pensione di vecchiaia.

È inoltre possibile chiedere la liquidazione anticipata dell’indennità di fine servizio sotto forma di prestito agevolato, finanziato da banche o intermediari finanziari che aderiscono all’accordo tra Ministero del Lavoro, Ministero dell’Economia e delle Finanze, della Pubblica Amministrazione e l’Abi. L’importo massimo finanziabile è pari a 45.000 euro nei limiti del TFS/TFR maturato. Il finanziamento e i relativi interessi saranno poi restituiti con trattenuta sull’indennità di fine servizio, nel momento in cui verrà liquidata al pensionato.

Sono esclusi dalla possibilità di richiedere l’anticipo:

  • i cessati dal servizio senza diritto a pensione;
  • i pensionati a seguito di invalidità o inabilità o per decesso, in quanto i tempi di erogazione sono brevi;
  • i pensionati per lavoro precoce o usurante;
  • i pensionati con Opzione Donna;
  • i pensionati nel regime speciale dei Militai/Forze di Polizia;
  • i pensionati in totalizzazione;
  • i cessati dal lavoro con accesso all’APE Sociale.

Per ottenere il finanziamento è necessario presentare presso l’Inps telematicamente la domanda di certificazione del diritto all’anticipo TFS/TFR. Entro 90 giorni l’Inps comunicherà al richiedente l’accettazione o meno della richiesta: una volta in possesso della certificazione il lavoratore potrà presentare alla banca o altro intermediario la domanda di anticipo.

Attualmente le domande non sono ancora inviabili. Si attende la stipula dell’accordo tra l’Abi e i diversi Ministeri competenti in relazione al tasso di interesse da applicare a cui seguirà l’emanazione della relativa Circolare esplicativa Inps. Il Patronato ACLI della provincia di Alessandria sta seguendo tutto l’iter attuativo: continuate a seguirci sul nostro sito e pagina facebook, vi informeremo appena sarà emanata la Circolare Inps.

Servizio Comunicazione Patronato ACLI Alessandria – Anna Serafini

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