C’è una crisi umanitaria in corso nel nord della Bosnia; migliaia di profughi arrivati dalla Siria, dall’Afghanistan e da altre regioni colpite da guerre e crisi economiche vagano nei boschi attorno alla città di Bihac dopo che un campo allestito nella zona dall’IOM, l’agenzia ONU per le migrazioni internazionali, è andato a fuoco il 23 dicembre scorso. Servono con urgenza aiuti umanitari per evitare che questa crisi si trasformi in una catastrofe umanitaria.
Ma al peggio non c’è mai fine. Sulla rotta balcanica, oltre al fatto che siano lasciati morire di freddo e di stenti uomini, donne e bambini, si accetta che, entro il perimetro europeo, questi possano essere malmenati, torturati e derubati dei loro ultimi averi, senza che nessuno batta ciglio: né i comuni cittadini, né i governi coinvolti.
Le ACLI, tramite IPSIA, sono in prima linea per aiutare questi nostri disperati fratelli e sorelle e hanno promosso una raccolta di fondi per venire in aiuto di coloro che sono accampati nel campo profughi in Bosnia.
Come ACLI provincia di Alessandria abbiamo invitato i nostri Circoli, nell’ambito delle giornate di protesta e di solidarietà che ci saranno il 5, 6 e 7 febbraio ad aderire alla raccolta di denaro per aiutare i profughi che vivono in condizioni disumane nel campo bosniaco andato a fuoco. È possibile donare anche collegandosi al seguente link.
Servizio Comunicazione Patronato ACLI Alessandria – Anna Serafini