E’ ormai pronto l’Assegno Unico e Universale attribuito progressivamente a tutti i nuclei familiari, ne parliamo con Mariano Amico – Direttore del Patronato ACLI e Amministratore del Sistema dei Servizi delle ACLI della Provincia di Alessandria.
Direttore di che cosa si tratta, che cos’è questo assegno?
Sono due le direttrici che regolano l’impianto normativo: il principio universalistico e il criterio di gradualità. Il beneficio economico è infatti attribuito progressivamente a tutti i nuclei familiari, che abbiano figli a carico, è proprio su questo punto che si fonda il principio favorire la natalità, sostenere la genitorialità e promuovere l’occupazione, in modo particolare quella femminile. Pertanto dal 1° Luglio prossimo i nuclei familiari con figli a carico sotto i 21 anni, su domanda, riceveranno un Assegno Unico che avrà un valore massimo di 250 € a figlio. Il disegno di legge ha avuto il via libera definitivo da parte del Senato. Tale assegno sarà destinato ad assorbire e sostituire gradualmente la pluralità di interventi ad oggi esistenti. Tra le novità inoltre c’è quella che sarà rivolto ad una platea ampia di beneficiari, tra cui i lavoratori autonomi titolari di partita IVA, finora esclusi, e figli maggiorenni che studiano o seguono percorsi di formazione professionale o inserimento lavorativo.
Quale sarà l’ambito di applicazione e a quali categorie spetterà?
L’ambito di applicazione riguarderà i nuclei familiari composti da:
- lavoratori subordinati;
- lavoratori autonomi;
- percettori di misure di sostegno al reddito (Naspi, Cassa integrazione ecc.)
Sarà determinante avere il modello ISEE in corso di validità poiché l’assegno sarà modulato sulla base della condizione economica del nucleo familiare.
La fruizione dell’assegno è compatibile con altre misure sociali assistenziali?
Si tale assegno è compatibile con il reddito di cittadinanza e con la pensione di cittadinanza. E’ inoltre compatibile con eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni, province autonome (Trento e Bolzano) e dagli Enti Locali.
L’assegno viene ripartito in pari misura tra i genitori o assegnato a chi esercita la responsabilità genitoriale, in caso di separazione legale, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, esso spetta in mancanza di accordo al genitore affidatario e in caso di affidamento congiunto o condiviso, in mancanza di accordo, viene ripartito in ugual misura tra i genitori.
Quali sono le modalità di erogazione dell’assegno?
L’assegno può essere concesso nella forma di credito d’imposta ovvero di erogazione mensile di una somma in denaro.
A chi è riconosciuto l’assegno?
L’assegno è riconosciuto mensilmente a:
- figli minorenni a carico, a decorrere dal settimo mese di gravidanza;
- figli successivi al secondo (dal terzo in poi), in questo caso viene applicata una maggiorazione all’assegno;
- per ogni figlio maggiorenne a carico può essere concesso fino al compimento del ventunesimo anno di età, ma devono essere rispettati i seguenti requisiti: frequentare un percorso di formazione scolastica e professionale, un corso di laurea, un tirocinio o anche un’attività lavorativa limitata con reddito complessivo inferiore a un limite di reddito annuale, purché inserito al centro per l’impiego come disoccupato e in cerca di lavoro o attraverso un’agenzia per il lavoro o in corso di svolgimento del servizio civile universale.
In aggiunta a queste categorie il riconoscimento dell’assegno è previsto inoltre per:
- le madri di età inferiore a i 21 anni, l’importo viene maggiorato;
- per ciascun figlio con disabilità, l’importo viene maggiorato in misura non inferiore al 30% e non superiore al 50%;
Quali devono essere i requisiti per accedere all’assegno?
- Bisogna essere cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione Europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente. Se si è un cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione Europea bisogna essere in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;
- Essere un soggetto che è tenuto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia (IRPEF);
- Essere residente o domiciliato con figli a carico in Italia per tutta la durata della fruizione del beneficio;
- essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, possono essere anche non continuativi, inoltre essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale.
Quali saranno le misure che verranno sostituire dall’Assegno Unico?
L’assegno Unico porterà con sé il graduale superamento o soppressione delle misure ad oggi ancora attive come:
- l’assegno al nucleo familiare con almeno 3 figli minori;
- l’assegno al nucleo familiare (ANF)
- l’assegno di natalità
- il premio alla nascita
- il fondo di sostegno alla natalità
- le detrazioni fiscali ex TUIR
Siamo in attesa dei decreti attuativi e delle relative circolari operative dell’Inps.
Consiglio vivamente di provvedere in questi mesi a recarsi presso i nostri uffici del CAF ACLI della Provincia di Alessandria per l’elaborazione del modello ISEE indispensabile per la richiesta dell’Assegno oppure di utilizzare il nostro servizio a distanza “ISEE SUBITO CON UN CLICK” facendone richiesta tramite email al seguente indirizzo alessandria@acliservice.acli.it
Servizio Comunicazione Patronato ACLI – Anna Serafini