Nel caso in cui un infortunio o una malattia professionale determinano l’impossibilità temporanea a riprendere l’attività lavorativa, l’INAIL eroga un’indennità che spetta fino al momento della guarigione clinica.
Con “guarigione clinica” non si intende che il lavoratore è tornato alla condizione di salute precedente all’evento, ma che la situazione si è stabilizzata ed eventuali terapie o interventi non possono migliorare ulteriormente. Ad esempio, un lavoratore che ha perso un arto a causa dell’infortunio: è evidente che la guarigione clinica non può rignificare il ritorno dell’integrità fisica precedente.
Al momento della guarigione clinica, l’INAIL procede alla valutazione dei postumi permanenti e quindi all’erogazione degli eventuali indennizzi.
Accade purtroppo che, al di là degli indennizzi economici, il lavoratore non sia più idoneo, o lo sia parzialmente, a svolgere la propria mansione. Ciò potrebbe condurre anche a un licenziamento da parte del datore di lavoro, quando non sia possibile il reimpiego in altra mansione.
La Legge 23 dicembre 2014 n. 190, attribuisce all’INAIL un ruolo specifico nel processo di reinserimento lavorativo della persona con disabilità per causa di lavoro. Prima di procedere al licenziamento, il datore di lavoro deve attivarsi per l’individuazione di un’eventuale altra mansione, oppure all’adeguamento del luogo di lavoro secondo le esigenze del lavoratore. C’è da sottolineare un fatto molto importante, ossia che l’INAIL mette a disposizione risorse economiche, a fondo perduto, finalizzate a interventi specifici per ciascun lavoratore fino a un importo massimo di 150.000,00 euro.
Le tipologie di intervento previste sono molteplici e vanno dall’abbattimento delle barriere architettonichesul luogo di lavoro, all’adattamento delle postazioni di lavoro, a interventi di formazione finalizzati alla possibilità di inserimento lavorativo con altre competenze e in altre mansioni, fino alla possibilità di ricerca di un altro posto di lavoro adatto alla condizione.
Si tratta di procedure senza dubbio complicate, che richiedono la compartecipazione di vari soggetti, a partire dal lavoratore e dal datore di lavoro. Tra gli ulteriori vantaggi che spettano all’azienda, è previsto anche il rimborso del 60% della retribuzione del lavoratore con disabilità per il periodo che intercorre tra la manifestazione di volontà di attivare il progetto fino alla sua realizzazione. Va inoltre specificato che i progetti di reinserimento lavorativo possono riguardare anche:
- i lavoratori che pur non avendo subito danni di particolare gravità, necessitano comunque di interventi personalizzati per la particolarità della menomazione e per le caratteristiche della lavorazione stessa;
- i lavoratori autonomi;
- i dipendenti pubblici, in questo caso gli oneri sono a carico dell’Amministrazione Pubblica da cui dipendono.
Le operatrici del Patronato ACLI della provincia di Alessandria sono a tua disposizione per fornire maggiori informazioni e sostegno nei rapporti con la sede INAIL competente, chiama il numero unico provinciale 0131.25.10.91 per fissare un appuntamento di persona e/o online.
Il Direttore – Mariano Amico