Per chi sarà sospeso l’RdC?

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Tra il 27 e il 28 luglio con un “semplice” sms l’Inps ha comunicato a 169mila famiglie la sospensione del sussidio del Reddito di Cittadinanza.  Nella Legge di Bilancio 2022 c’era già scritto già: in vista del 2024, anno di debutto dell’Assegno di Inclusione, il 2023 sarebbe stato l’ultimo anno del RdC, che in linea generale, salvo i casi dei nuclei familiari con all’interno soggetti cosiddetti “fragili”, vedi minori, persone con disabilità e over 65, avrebbe appunto avuto un arco di sette mensilità, quindi in buona sostanza da gennaio a luglio compreso, salvo non averlo iniziato a ricevere più tardi di gennaio.

169mila famiglie raggiunte così, dall’oggi al domani, con poche fredde righe di sms, dove gli si dice che fra qualche giorno smetteranno di ricevere il contributo, costituiscono sì un problema, non solo da un punto di vista cattiva comunicazione, ma di fatto anche gestionale, senza nessun avviso preventivo, e con l’ipotetica prospettiva di un’“eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”. Questo poi senza contare che tra agosto e settembre alle 169mila famiglie già “avvisate”, se ne aggiungeranno altre 80mila, il cui RdC 2023 era scattato da febbraio o marzo (anche per loro, quindi, i sette mesi stanno per scadere).

Come accennavamo, non è una sospensione in cui tutti sono coinvolti. Il sussidio 2023 proseguirà infatti con regolarità fino al 31 dicembre per i percettori della Pensione di Cittadinanza, mentre il Reddito non sarà tolto a quelle famiglie in cui figurano fra i componenti:

  • minori;
  • persone con disabilità;
  • over 65.

Tornando invece ai nuclei per cui l’Inps ha stoppato (e stopperà) il Reddito, l’eventuale “presa in carico” dei servizi sociali di cui si parla nel messaggino, allude in pratica alla possibilità, per chi si trova in una forte condizione di disagio sociale, di essere inserito in un progetto di recupero; gli altri invece, cioè gli “occupabili”, dovranno recarsi presso i Centri Per l’Impiego e firmare il Patto di servizio personalizzato per essere avviati al lavoro e tornare così a ricevere il sussidio mensile.

Per maggiori informazioni e verificare la tua posizione puoi contattare le operatrici del Patronat ACLI provincia di Alessandria. Chiama il numero unico 0131.25.10.91 per fissare un appuntamento presso l’ufficio più vicino a te.

Servizio Comunicazione Patronato ACLI Alessandria – Anna Serafini

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