In base alla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità (sottoscritta dall’Italia il 30 marzo 2007), la disabilità è frutto dell’interazione tra una menomazione e un contesto sociale sfavorevole. La Convenzione ONU punta a tutelare le persone con disabilità in quanto discriminate e non perché sono fragili. Non esistono persone fragili ma esiste un sistema sociale e culturale che crea delle nicchie di marginalità in cui coloro che hanno certe caratteristiche sono più indotti a finirci dentro.
In Italia la normativa sulle invalidità risale alla Legge 222/1984 e al Decreto del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992. Finalmente negli ultimi anni, con la collaborazione anche delle associazioni, è stata varata la Legge Delega in materia di Disabilità (L.22.12.2021, n.227 attuata dal D.lgs. 3.4.2024, n.62) che istituisce quattro importanti novità:
- il 1° gennaio 2025 sarà avviata in nove province italiane (Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste) la sperimentazione delle nuove norme (Dl 71/2024) per l’accertamento dell’invalidità, la “valutazione di base”, unificando le procedure già esistenti (durante la prima visita medico-legale sarà valutata percentuale invalidità, Legge 104, lavoro…). Dal 1° gennaio 2026 la riforma dovrà andare a regime in tutta Italia.
- La disciplina del “Progetto di vita” con cui la persona con disabilità (dopo la Valutazione di base) può costruire, insieme all’unità di valutazione multidimensionale, i sostegni di cui ha bisogno nei differenti ambiti della vita (dalla scuola, alla casa, al lavoro, al tempo libero). Il Progetto dovrà partire da desideri e aspettative della persona, assicurare il coordinamento tra i diversi piani di intervento (Istituzioni ed Enti) ed essere sostenuto da un budget ad hoc (con fondi pubblici, nazionale ed europei, e privati). Con la compartecipazione di molti attori si intende superare la frammentazione anche finanziaria dei servizi alla persona, a vantaggio della personalizzazione degli interventi. (N.d.R, il “Progetto Individuale”, Legge 328/2000, Art. 14, su richiesta della persona, è già previsto dalla normativa italiana ma non attuato per mancanza di conoscenza da parte delle persone ma soprattutto per mancanza di competenze delle istituzioni sociali e locali. Ci sono poche realtà locali attive e alcune che sostengono di aver attivato questo Progetto ma non è così)
- In coerenza con la Convenzione ONU, con le leggi europee e nazionali contro le discriminazioni, viene aggiornato il linguaggio sulla disabilità, abolendo dalle Leggi ordinarie parole come handicappato, portatore di handicap e disabile per parlare finalmente di “persona con disabilità”. (N.d.R. già da tempo in Piemonte i Nodi contro le discriminazioni segnalano e si attivano quando notano l’utilizzo della parola “disabile” ad esempio sui giornali locali e nazionali, volantini, offerte. “Disabile” è un termine discriminatorio)
- In coerenza con la Convenzione ONU, con il Decreto Legislativo 222/2023 si attiva anche il principio dell’Accomodamento ragionevole (N.d.R.: già presente nella normativa attuale), per garantire alle persone l’accessibilità agli spazi e ai servizi degli Enti e con il Decreto Legislativo 20/2024, dal 1° gennaio 2025 si istituirà il Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità (N.d.R. fino a ora era lo stesso Garante nazionale dei diritti dei detenuti o private della libertà personale a occuparsi della disabilità), un organismo indipendente di garanzia che vigilerà, raccoglierà segnalazioni e proporrà le criticità riscontrate.
Leggendo avete visto le (N.d.R.) scritte in blu che sono state inserite per sottolineare alcuni aspetti chiave già presenti nella nostra normativa italiana ma non sempre attuati in tutta Italia. Provvederemo a pubblicare altri approfondimenti per analizzare cosa cambierà anche se servirà prima di tutto un aggiornamento del personale competente nei vari Enti e la voglia di un cambiamento culturale.
Vi lanciamo la proposta: iniziamo noi stessi a cambiare il linguaggio, lo possiamo fare tutte e tutti. Segnaliamo tutte le volte che viene usato un linguaggio discriminatorio.
Sportello dis-ABILITA’ InformAzioniAccessibili ACLI provincia Alessandria