Le ACLI Sede Provinciale Alessandria aps appoggiano la manifestazione “DIFENDIAMO LA SANITÀ PUBBLICA” indetta dai Sindacati CGIL, CISL e UIL per sabato 15 aprile. “Ricordiamoci che i principi su cui si basa dal 1978 il nostro Servizio Sanitario Nazionale sono: l’universalità, l’uguaglianza e l’equità. Non cancelliamoli per pensare solo al guadagno. – sottolinea Carlo Camurati, Presidente ACLI Alessandria – Siamo arrivati a questo punto non solo per colpa del Covid ma come conseguenza di politiche non lungimiranti applicate alla sanità negli ultimi 20 anni”.
Per primo con il numero chiuso nell’università non si è pensato che negli anni non ci sarebbe stato più il turnover dei medici sia ospedalieri che di base al momento della pensione.
Se non si sono attuate politiche economiche, adeguamenti e incremento stipendi sia del personale medico che infermieristico ciò comporterà che nella sanità pubblica non ci sarà più personale, basti pensare che si stima che tra pochi anni la medicina generale potrebbe sparire.
Il lavoro di medici e infermieri non è valorizzato, sono stati i “nostri eroi” con il Covid ma poi cosa si è fatto per loro? Dopo il Covid si sarebbe dovuto sovvenzionare maggiormente la sanità pubblica ma sono state fatte altre scelte che hanno portato all’abbandono degli ospedali da parte dei medici, al diventare “medici a gettone”, allungamento delle liste di attesa per gli esami.
Si è pensato che con tempi di attesa più lunghi ci potrebbero essere situazioni cliniche che peggiorano, o esami di prevenzione non fatti, e poi si avrebbe un maggior costo per curare le persone?
Il Covid ha dimostrato che l’Assistenza Domiciliare, la Casa della Salute/Comunità sono presidi importantissimi per l’assistenza delle persone ed evitare accessi “sbagliati” al Pronto Soccorso. Questi presidi si occuperebbero dei codici bianchi e codici verdi, così facendo il Pronto Soccorso si occuperebbe solo delle emergenze e non si avrebbero attese interminabili e una migliore gestione dell’orario e lavoro del personale. Attiviamo tutto ciò potenziando il personale e fornendo l’attrezzatura adeguata.
L’Italia ha un elevato numero di persone anziane che nei prossimi anni aumenterà, queste persone come faranno a curarsi se dovranno andare nella sanità privata o se non avranno nelle vicinanze un presidio, un medico a cui rivolgersi?
Chiediamo alla politica nazionale, regionale e locale risorse alla Sanità e attuazione di politiche concrete per la sanità perché “LA SANITÀ PUBBLICA NON SI VENDE, SI DIFENDE”.
Servizio Comunicazione Patronato ACLI Alessandria – Anna Serafini