Secondo un’analisi dell’Istat più di un terzo del totale nazionale delle persone anziane vive nelle città metropolitane. Il primato è di Genova, in cui il 29,1% della cittadinanza è rappresentato da over 65.
Lo studio prende in esame la popolazione di 65 anni e oltre residente nelle città metropolitane (gli enti territoriali di area vasta che hanno sostituito le province) attraverso l’uso di diverse fonti statistiche: i numeri dicono che quasi 5 milioni di persone anziane vivono nelle 14 città metropolitane italiane, più di un terzo del totale a livello italiano, con una prevalenza della componente femminile, e la quota prevalente di over 65 vive nei comuni capoluogo (circa il 45%), quasi un terzo distribuiti tra prima e seconda cintura urbana e il restante 24% nella corona più esterna dell’area.
L’incidenza delle persone anziane è più elevata nelle città metropolitane del nord e minore in quelle del sud, a eccezione di Messina e Cagliari. Genova ha la maggiore quota di anziani (29,1%) e Napoli quella minore (quasi il 20%).
Nel complesso delle città metropolitane, al 1° gennaio 2023, vivono 77 uomini anziani ogni 100 donne della stessa fascia d’età (in Italia quasi 79), rispetto a un rapporto di mascolinità della popolazione totale che, seppur a favore delle donne, è più vicino all’equilibrio con 94 uomini ogni 100 donne. Tuttavia, dal 1993 a oggi, il gap di genere nell’età senile si è ridotto di 9 punti percentuali.
L’indice di vecchiaia italiano al 1° gennaio 2023 ha raggiunto il suo massimo storico: ci sono 193 persone anziane ogni 100 giovani. A Nord si osserva un grado di invecchiamento più consistente, che raggiunge il suo apice a Genova (273 anziani per 100 giovani); fa eccezione Milano, in cui l’indice di vecchiaia risulta al di sotto sia della media delle 14 città metropolitane sia di quella nazionale.
Le previsioni demografiche, in base allo scenario mediano, confermano come l’invecchiamento della popolazione proseguirà il suo percorso di rafforzamento, evidente anche in molti paesi dell’UE. Sulla base delle stime previsive al 2031, l’importanza relativa della popolazione di 65 anni e oltre raggiungerà nelle città metropolitane il 27,3% della popolazione totale, poco più di un cittadino su quattro. Le persone anziane aumenteranno in meno di dieci anni di oltre 700mila unità nelle città metropolitane, raggiungendo l’ammontare di 5,7 milioni. A livello nazionale si stima un incremento di 1,9 milioni di unità.
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